Giunti alla fine del 1° anno di progetto, è tempo di riflessioni e di risultati che iniziamo a scorgere. Ci sembra già molta la strada percorsa insieme, il cammino che abbiamo tracciato è solo l’inizio di un percorso che più soggetti pubblici e privati vogliono condividere: un nuovo metodo di lavoro.
Azioni concrete per obiettivi complessi
Il progetto “Ben-Essere in Valle” è composto di molte azioni concrete e semplici che intendono raggiungere obiettivi complessi. Tra queste, l’azione Ben Pensato rappresenta la cornice del progetto e la volontà di instaurare un nuovo approccio nella programmazione, co-progettazione e gestione dei servizi, per rispondere in modo maggiormente adeguato ai bisogni presenti e futuri della comunità.
Un anno senza dubbio intenso per l’esperienza messa in campo, reso ancor più complesso nella sfida dall’emergenza sanitaria Covid-19. Di fronte ad una situazione ignota e caotica, mai sperimentata prima, tutti abbiamo dovuto inevitabilmente adattare le nostre attività. Abbiamo riprogrammato e rimodulato i metodi di lavoro per procedere con le attività progettuali, inclusa l’organizzazione da remoto e l’utilizzo di tecnologie informatiche. Se da un lato, inizialmente, ci scoraggiava l’eventualità di “snaturare” il progetto per via delle nuove condizioni, la sfida si è poi trasformata in un’opportunità particolarmente funzionale in un territorio ad alta dispersione territoriale: sono nate nuove collaborazioni, nuove modalità di partecipazione e nuove progettazioni parallele. Con responsabilità e flessibilità si è potuto rispondere ai nuovi bisogni emergenti dei cittadini, soprattutto quelli più fragili, che avevano bisogno di non essere lasciati soli.
Nonostante tutto, a dimostrazione che nei momenti difficili occorre la partecipazione ed il contributo di tutti, siamo riusciti a raggiungere risultati concreti importanti.
L’ottica We.Ca.Re
Abbiamo messo in comune competenze, idee ed esperienze. Siamo riusciti a collaborare nell’ideazione e realizzazione di iniziative plurime sul territorio; una sinergia tra soggetti pubblici e privati che ha creato valore aggiunto nell’ottica dello sviluppo del territorio in senso ampio. Abbiamo appreso, perciò, quanto sia importante la partecipazione e l’apporto delle comunità ed il superamento delle logiche di distanza tra servizio pubblico, terzo settore e cittadini. Rivitalizzare la comunità locale, significa avere persone che partecipano e si prendono cura del proprio territorio, dei legami, per essere tutti più resilienti.
La rete di stakeholders, costruita proprio grazie al progetto, si è estesa. Si è consolidato l’approccio di co-progettazione. I nostri indicatori, da un lato, sono i tanti nuovi progetti presentati su bandi ad hoc, l’aver collaborato, di più, meglio e con un approccio collaborativo (non più competitivo), con tanti soggetti no profit, anche più piccoli, per rinforzarne l’agire partecipativo e di comunità in coordinamento con i servizi sociali; dall’altro, è sempre attivo il dialogo con nuovi stakeholders e potenziali altri collaboratori e/o finanziatori, enti di ricerca, ecc.
In altre parole è “Ben Pensato” tutto ciò che crea relazioni e scambio di buone pratiche tra terzo settore, Enti gestori dei servizi socio-assistenziali, Enti locali, soggetti profit del territorio e cittadini, attraverso la partecipazione attiva verso un cambiamento, mettendo al centro il territorio (seppur esteso) e le persone che lo ospitano e/lo vivono.
Ciò che si è consolidato con il progetto è ormai un approccio che tendiamo a soprannominare “l’ottica We.Ca.Re”, come qualcosa che normalizza e rende agili le collaborazioni trasversali in maniera più ampia ed inclusiva possibile. Un’ottica, un nuovo approccio, un punto dopo il quale difficilmente potremo e vorremo tornare indietro.
Così, questo tempo ci è servito ed altro ne avremo a disposizione per valorizzare le risorse già presenti e per stimolarne di nuove, per uno sviluppo davvero integrato a beneficio di chi abita i territori delle Valli.