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Gli orti e i frutteti solidali dove cresce comunità

Gli orti e i frutteti solidali - Ben Essere in Valle

Raccontandovi “Ben-essere in Valle” già abbiamo dato spazio alla nostra idea di Agricoltura solidale (QUI tutti i dettagli), declinata in azioni e attività che ne fanno un ponte tra i mondi dell’imprenditoria sociale locale e i servizi socio-assistenziali del territorio. Un ponte per la crescita della comunità, che vi raccontiamo grazie a tre primi esempi concreti, ma ne seguiranno altri. Sono tre esempi di quei contesti di sperimentazione pratica a contatto con la terra rivolti a persone fragili del nostro territorio!

Il Frutteto didattico di Condove

La Cooperativa Amico ha in gestione un frutteto didattico presso i locali dell’ex Vertek di Condove, dove sono stati piantumati alberi da frutto (anche piccoli frutti); nello stesso luogo è intenzione della Cooperativa realizzare un laboratorio didattico per il miele presso un capannone dello stabilimento, con comode passerelle per i visitatori.  

Lo scopo del frutteto didattico è ovviamente far conoscere le piante da frutto locali e le loro caratteristiche principali, raccontare i segreti che si nascondono dentro a ognuna di loro tramandando storie e tradizioni legate al nostro territorio. Perché sì, dobbiamo ricordarci che le piante sono risorse uniche a 360 gradi, come ugnuno dei partecipanti!

Durante gli incontri, le persone con fragilità di cui si prende cura la Cooperativa “Il Sogno di una cosa”, hanno imparato ad abbinare le targhette informative, preparate da Cooperativa Amico, al giusto albero da frutto. Mettendosi alla prova, si sono implementate le loro conoscenze sulle principali caratteristiche, il periodo di fruttificazione, il periodo di raccolta e le varie trasformazioni a cui il frutto è destinato.

Il Frutteto Sociale di Almese

Con il contributo di alcune persone con disabilità provenienti dai servizi gestiti da Il Sogno di una Cosa, nel 2019 “Cooperativa Amico” ha allestito un Frutteto Sociale in un terreno del Comune di Amese.  Costituito da 100 noccioli e da una serie di piante di piccoli frutti, lo spazio è pensato come un luogo educativo e di apprendimento per le persone con fragilità, per i ragazzi delle scuole e per tutta la cittadinanza. Ma c’è di più, è luogo di aggregazione e socializzazione, che non trascura lo scopo di creare nuove opportunità occupazionali. 

Si intende favorire una gestione condivisa del frutteto, in cui le persone con fragilità sono coinvolte attivamente acquisendo tecniche di piantumazione e nozioni base di frutticultura, imparano ad eseguire la manutenzione del noccioleto, la raccolta dei piccoli frutti, oltre che a preparare gli spazi per gli eventi animativi e culturali previsti. Il loro è un ruolo utile e generativo nei confronti della propria comunità.

Come già detto, attraverso l’iniziativa si vuole creare e rafforzare la rete di collaborazione tra i servizi socio-assistenziali e le realtà del modo agricolo che hanno una propensione solidale, promuovendo il consumo di prodotti locali a km 0, le culture delle valli montane, le tradizioni locali.

L’orto di Renzo

Presso un terreno agricolo di Avigliana, Renzo Oliva coltiva principalmente orticole, mele di varietà tradizionali, e alcuni alberi da frutto. L’agricoltura da lui sperimentata è del tipo “naturale”, in quanto non utilizza concimi chimici, diserbanti o antiparassitari. Nell’orto si è sperimentata anche la coltura biodinamica, a cui vengono affiancati i principi di agricoltura sinergica e altre tecniche colturali al fine di produrre cibo sano nel rispetto della Terra. 

Nell’orto di Renzo la biodiversità è fondamentale e si coltivano insieme piante differenti (anche non commestibili, come alcuni fiori): un diversità utile alle crescita delle piante stesse. La concimazione avviene in modo naturale, con compost autoprodotto e per la cura e il sostegno delle piante si utilizzano macerati, fermentati, decotti (ottenuti da piante spontanee), propoli, olio di neem. L’irrigazione avviene solo con acqua piovana, realizzando pacciamature per ridurre al massimo il consumo di questo bene prezioso.

Le persone con disabilità, e gli adulti fragili, hanno partecipato attivamente aiutando Renzo nella messa a dimora dei cavoletti di Bruxelles, oltre che nella pulizia generale dell’appezzamento. Durante le varie fasi lavorative, Renzo ha spiegato loro le principali caratteristiche delle colture presenti, il loro periodo di semina e raccolta, il valore unico della diversità che ci regala ognuna di loro.

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